Tra le 250 attività sportive più praticate al mondo, il nuoto è quello che vanta un ampio ventaglio di virtù terapeutiche per l’organismo e per la mente. Oltre ad aumentare il metabolismo basale, aiutare a controllare il peso corporeo e incrementare le performance sportive, il nuoto tutela significativamente la salute del nostro sistema cardiovascolare. Stando ai risultati emersi da diverse ricerche universitarie internazionali, una delle più note condotte dalla Texas University e pubblicato nel magazine “American Journal of Cardiology”, i soggetti che praticano nuoto con assiduità e regolarità migliorano la loro funzionalità cardiaca e riducono i livelli della pressione sistolica. Uno dei team di ricercatori della Texas University è giunto a questo risultato dopo aver seguito scrupolosamente i progressi di 40 volontari sedentari. Con un training di nuoto della durata di 3 mesi che prevedeva 3 sedute di nuoto a settimana, i 40 nuotatori hanno riscontrato una vasta gamma di effetti benefici, tra cui la riduzione della pressione sistolica e una maggiore elasticità dell’arteria carotidea.
Nuoto e sistema cardiovascolare: risultati degli studi ed effetti benefici
Importanti evidenze scientifiche internazionali hanno dimostrato gli straordinari effetti terapeutici del nuoto su coloro che lo praticano con costanza e regolarità (2 o 3 volte alla settimana). Esaminiamo i principali:
- Miglioramento della capacità del ventricolo sinistro
- Aumento della capacità contrattile muscolare cardiaca
- Miglioramento della quantità e qualità delle coronarie, ossia i vasi arteriosi che trasportano il sangue al cuore
- Riduzione dei valori di colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità)
- Controllo dei valori ematici di glicemia
- Diminuzione della pressione arteriosa.
Nuoto e salute cardiovascolare: i consigli e le raccomandazioni dei medici
A coloro che desiderano intraprendere questa disciplina sportiva da sforzo, gli specialisti in cardiologia suggeriscono di effettuare una visita medica preliminare con annesso elettrocardiogramma. Qualora al termine della visita non dovessero emergere particolari disturbi o patologie gravi, i principianti possono intraprendere questa attività fisica facendo attenzione ad iniziare con gradualità ed evitando i sovrallenamenti. Bandite le sessioni di nuoto in piscina troppo intense o troppo lunghe, poiché il corpo necessita i giusti tempi per riposare e rigenerare le fibre muscolari.
Nella fase iniziale gli specialisti consigliano di abituare il corpo ad un andamento/ritmo moderato. Ogni sessione di nuoto dovrebbe avere una durata di 40 o 45 minuti. È opportuno mantenere il battito cardiaco al di sotto del proprio massimale, che per i principianti privi di patologie cardiache è di 120 bpm circa (battiti per minuto). I principianti sprovvisti di orologio cardiofrequenzimetro possono monitorare la propria frequenza cardiaca secondo il classico metodo manuale: adagiando il dito indice o medio al polso o alla giugulare e conteggiando le pulsazioni per 60 secondi.
Per ciò che concerne i tempi di recupero muscolare, gli specialisti esortano ad esercitare il riposo passivo, ovvero un adeguato riposo notturno. Secondo i risultati di studi universitari effettuati dalla “School of Medicine” di Standford, riposare almeno 10 ore a notte e recuperare tutte le energie perdute durante lo sport a lungo andare aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari (ipertensione, insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale).
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(Fonte immagine: Pixabay)